Smettere di dipendere dai manipolatori affettivi

spezzare dipendenza affettivaIl Principe azzurro, la fata turchina, esistono veramente?

Lui/lei è affascinante, stupendo e già dal primo incontro ti fa sentire speciale, ti riempie di complimenti, è galante.

Ti riempie di attenzioni, ti fa sentire perfetta, bellissima, una regina, dichiara di amarti quasi subito, promettendo un futuro radioso.

Il manipolatore affettivo è un seduttore, si presenta come una persona piena di impegni, con responsabilità importanti, il suo modo di parlare è quasi ipnotico, attraente.


Molto ricercato, così tanto che la sua presenza nella tua vita ti lusinga: "incredibile abbia scelto proprio me!"

Col passare del tempo però, dopo l'inizio da fiaba, frasi romantiche a profusione e notti di sesso idilliaco, qualcosa inizia a turbarti.

Lui sembra diventato egocentrico, altezzoso, inizia a isolarti dagli amici, talvolta anche dalla tua stessa famiglia.

La persona che fino a poco tempo prima sembrava un angelo caduto dal cielo e ti ha fatto innamorare come nessuno mai prima, è diventato qualcosa di "demoniaco" pronto a svilire la tua fisicità, la tua intelligenza, il tuo modo di essere.

Ti tratta con superiorità, gioca con i tuoi sentimenti, fa leva sulle tue debolezze e sulle tue paure sulle tue ansie, facendoti sentire goffa e inadeguata...

In questa delicata situazione, l'emotività e la ragione si trovano totalmente spiazzate.

Si comincia a porsi domande del tipo: Sarà colpa mia? Avrò fatto qualcosa di sbagliato? Sarò davvero pessima come dice?

Ma sopratutto si vive nel continuo ricordo delle emozioni travolgenti e appaganti provate all'inizio del rapporto, quando il manipolatore patologico era un "principe azzurro" uscito da una favola, qualcosa di troppo bello per essere reale.

A quel punto si entra in un delirio in cui, nonostante ci si renda conto di stare molto male, ci si illude continuamente che le cose tornino come prima e si resta intrappolati nel ricordo di un amore che non aveva nulla di reale.

E' in questo caso che si cade facilmente nella dipendenza affettiva.

L'unico modo per soddisfare il manipolatore affettivo è appagare il suo ego.

Chi attua manipolazione affettiva, riempie il suo senso di vuoto interiore nel sapere che il partner pende dalle sue labbra, che "non vive senza di lui".

Il manipolatore generalmente manca di empatia, e in amore risulta prevaricatore e insensibile.

Chi vive una relazione amorosa con lui/lei  diventa estremamente frustato, infelice e avvilito.

Ciò nonostante,nella maggior parte dei casi si rende perfettamente conto di vivere una relazione non appagante e controproducente.

Queste persone,sono naturalmente attratte da chi ha un basso livello d'autostima, insicure e sensibili..

La manipolazione affettiva fa sempre leva sul ricatto, e sulle debolezze dell'altro, per esempio la paura dell'abbandono.

Chi entra nel delirio del manipolatore, tende a giustificare ogni suo atteggiamento entrando in un meccanismo psicologico chiamato dissonanza cognitiva.

Quindi come non farsi manipolare e non essere schiavi di situazioni che ci fanno male?

Questo genere di persona non è sensibile all'abbandono, ne al senso di colpa, non è empatico...

L' unico punto debole in una relazione è la paura di perdere il controllo sull'altro.

Mi spiego meglio, dal momento in cui il manipolatore ha il dubbio di perdere il controllo sull'altro, inizia a cambiare atteggiamento e a mettere in atto strategie di riconquista.

Il seme del dubbio lo tiene "vincolato" in una relazione, e crea "coinvolgimento, quindi di fatto l'unico modo per relazionarsi con un manipolatore è toglierli lentamente potere.

Togliere di colpo quello che prima è stato concesso con facilità, usando la tecnica dell'interruzione di schema.

Partire  in quarta ogni volta che il manipolatore fa un fischio, pendere dalle sue labbra, da un suo invito, anche quando vi siete sentite dire più e più volte "no", perdonare subito ogni suo comportamento, vi farà apparire sempre più deboli, bisognose, e quindi più vulnerabili.

Ricordo bene il caso di una donna, innamorata di un manipolatore patologico, umiliata, derisa, sottomessa al punto tale di aver accettato che lui frequentasse e facesse sesso anche con altre donne che egli stessa conosceva.

Veniva trattata con sufficienza, nel migliore dei casi, nel peggiore anche abbandonata in attesa che lui arrivasse, lasciata sola fino al mattino in qualche locale dove gli era stato dato appuntamento.

Ciò nonostante ad un suo schioccare di dita, qualora lui la cercasse, partiva anche solo per cinque minuti di sesso.

Ricordo bene anche, come cambiò la situazione quando lei applicò l' interruzione di schema.

E iniziò a dire "no" ai suoi inviti a sfondo sessuale, a dire "no" alle sue richieste di uscire, a non essere più la prima a telefonare, la prima a scusarsi ecc...

Voglio ricordare però che questo è solo un modo "strategico" di vincolare un narcisista, e non certo di farvi amare.

Chi ha una personalità manipolatoria non ha empatia, e quindi non ha una capacità vera e propria di amare.

Voglio concludere dicendo che, i narcisisti non sono persone cattive, hanno un disturbo che provoca loro una grande sofferenza interiore.

Cercare di cambiare un partner manipolatore senza l'aiuto di un terapeuta è impossibile, nel caso in cui ci si trovasse in una situazione di "vittima - carnefice" l' unica cosa che ha senso fare è chiedere aiuto.











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