Bulimia Nervosa - Quando si desidera troppo cibo

bulimia nervosaQuando il peso diventa troppo importante, oggetto di pensiero costante e controllo quotidiano, l'aspetto estetico un ossessione, e il cibo qualcosa di proibito ma desiderato; sopratutto durante l'età adolescenziale si può sviluppare la bulimia nervosa.

La caratteristica principale della bulimia nervosa è un circolo continuo di ossessione per il peso corporeo, dieta ferrea restrittiva, abbuffate alimentari e vomito autoindotto, talvolta sostituito o associato all'uso di lassativi.

Le abbuffate alimentari,sono ricorrenti caratterizzate da consumo di grandi quantità di cibo, fame incontrollata e sensazione di perdere il controllo della volontà di mangiare.


Seguite da senso di colpa vergogna e pentimento.

Al fine di eliminare il senso di colpa la vergogna, e la preoccupazione di ingrassare il paziente bulimico dopo le abbuffate si induce il vomito, assume lassativi e diuretici, spesso fa esercizio fisico esagerato.

La conseguenza diretta dell'essere ossessionati dalla magrezza, di basare la stima di se stessi solo in base al peso, è auto imporsi una dieta ferrea esageratamente restrittiva, solitamente senza alcun criterio nutrizionale.

La dieta ferrea è la principale responsabile delle abbuffate nelle persone che presentano bulimia.

Seguire una dieta troppo dura e restrittiva, porta inevitabilmente a compiere dei piccoli sgarri, che nel paziente bulimico vengono vissute come un'irrimediabile perdita di controllo.

Mi spiego meglio, chi non ha questo disturbo alimentare e segue una normale dieta ipocalorica, quando decide di fare uno strappo alla regola si abbandona alla tentazione di mangiare un paio di biscotti al cioccolato.

Nel paziente bulimico questi due biscotti diventano un intera torta, magari anche un paio di pizze.

Le abbuffate in una prima fase, danno un senso di appagamento, sciolgono la tensione e l'ansia di dover seguire una dieta ferrea costante.

Nella seconda fase, sopraggiunge il disgusto verso se stessi, la paura di ingrassare, la vergogna, il bisogno di eliminare tutto ciò che si ha ingerito per "riparare il danno".

Nella terza fase, quella di eliminazione il paziente bulimico mette in atto i meccanismi di espulsione del cibo soprascritti, al fine di evitare l'incremento ponderale.

Chi soffre di bulimia solitamente si vergogna delle proprie abitudini alimentari patologiche le abbuffate avvengono di nascosto, segretamente.

Sono più o meno pianificate, talvolta svolte in modo caotico e veloce con la tendenza a mangiare fino a star male.

Nelle fasi più avanzate della bulimia il soggetto tende a ricorrere al vomito anche dopo aver ingerito piccole quantità di cibo.

Oltre ad essere un problema con aspetto psicologico pesante, la bulimia nervosa mette a grave rischio la salute del paziente.

L'induzione continua del vomito può portare a scompenso elettrolitico, la perdita di succo gastrico può portare alcalosi metabolica, l'abuso di lassativi invece può provocare acidosi metabolica.

La bulimia nervosa viene curata solitamente con gli antidepressivi, anche se la loro funzione su questo tipo di disturbo è un vero punto interrogativo!

Negli ultimi anni è sempre più usato il topiramato, medicinale antiepilettico usato anche come stabilizzante dell'umore dalle proprietà anoressizzanti.

Ho avuto un esperienza con il topiramato qualche anno fa, mi era stato prescritto come stabilizzante dell'umore 50 mg al giorno.

Quello che posso dire in base alla mia esperienza è che, nel mio caso come stabilizzante è stato una vera delusione, ma dopo circa un mese di trattamento l'appetito era nettamente diminuito, e avevo notato un notevole dimagrimento.

Quindi posso dire che, come stabilizzante dell'umore lo sconsiglierei, ma nella bulimia nervosa, è sicuramente un farmaco valido; se contiamo che io non l'avevo nemmeno preso a tale scopo!

Purtroppo però anche il topiramato non è privo di effetti collaterali,anzi...

Attacchi di rabbia e agitazione dopo circa tre settimane di trattamento, parestesie agli arti (formicolio) dopo pochi giorni.

Con l'aumento della dose terapeutica, circa 100 mg al giorno, l'umore era ancora totalmente instabile, in compenso arrivai a sentire voci amplificate e voci inesistenti nella mente; ma a differenza della psicosi in cui le voci vengono percepite reali, in cura con il topiramato, mi accorsi subito che stavo vivendo un effetto collaterale del farmaco, e fu così che dopo essermi spaventata non poco e dopo aver avuto la conferma medica dell'effetto avverso del farmaco, la mia esperienza col topiramato si concluse, e così si conclusero anche le voci e la rabbia esacerbata.

A chi soffre di bulimia nervosa mi sento vivamente di consigliare la terapia cognitivo comportamentale, che mira a modificare l'idea errata che il peso sia l'unico modo per stimare se stessi.

Personalmente posso dire che una buona dose di autostima aiuta a affrontare la vita quotidiana con più serenità, indossare un bel vestito e vedere che ci sta proprio bene addosso e ci valorizza, sentirsi belle, darà l'input giusto per affrontare al meglio ogni situazione.

Ciò non dipende certo solo dal peso corporeo.

Raggiungere il peso forma, senza esagerare, fare troppe rinunce condurrà solo a essere tentati più spesso dal cibo spazzatura.

Curare il look, i capelli, trovare uno style proprio, insieme a un peso normale aiuta l'autostima.

La società ha imposto modelli di bellezza troppi rigidi e spesso falsi, la perfezione non esiste.

Cercate un modo proprio di essere unici :)

Ma sopratutto se vi rendete conto che l'ansia per il numero che appare sulla bilancia sta diventando un ossessione: parlatene, senza vergogna...

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